Lungo le strade di una città caotica la gente si muove con la stessa incontenibile frenesia che si osserva in un formicaio. Inaspettatamente, da un piccolo cancello, appare un vialetto che si addentra in un giardino silenzioso dove ciottoli, isole e ponti sulla sabbia alludono all’acqua che tuttavia non compare mai. Il minimalismo di questo luogo sospeso induce a pensare all’essenziale, al senso delle cose, a fermarci per cogliere l’energia che anima tutto e il cui fluire è rappresentato dall’acqua, evocata da ogni elemento in un giardino giapponese, il karesansui. Quasi la si potrebbe toccare e udire nel suo scorrere, eppure non c’è. La sua presenza-assenza ci invita a non cercare sempre evidenze tangibili delle nostre percezioni e a lasciare che l’immaginazione ci guidi alla scoperta dell’essenzialità di ciò che conta veramente. L’evocazione del suo fluire è rappresentata olfattivamente attraverso l’alga spirulina che conferisce alla fragranza un carattere salato, con sentori di sabbia. Note di testa apparentemente discordanti di rabarbaro, zenzero, arancia amara e accenni marini si strutturano in una insolita armonia. Le note di cuore scivolano lentamente in un delicato bouquet dove magnolia e ciclamino si combinano con una nuance di abete bianco. Vetiver e the nero completano la meditazione olfattiva